
SIRACUSA

1. L’Isola di Ortigia
Ortigia costituisce la parte più antica della città di Siracusa, è affiancata ad est da alcuni scogli, tra cui uno più largo ma quasi interamente sommerso storicamente conosciuto come l’isola dei cani. Numerose sono le architetture religiose di Ortigia, per la maggior parte chiese cristiano-cattoliche, il duomo di Siracusa, ufficialmente Cattedrale della Natività di Maria Santissima, sorge sulla parte elevata dell’isola di Ortigia, incorporando quello che fu il principale tempio sacro in stile dorico della polis di Syrakousai, dedicato ad Atena e convertito in chiesa con l’avvento del cristianesimo. Considerata la chiesa più importante della città di Siracusa, è entrata a far parte dei beni protetti dall’UNESCO in quanto patrimonio dell’umanità. Il suo stile è all’esterno principalmente barocco e rococò, mentre al suo interno alterna parti risalenti all’epoca siceliota, poiché appartenenti al tempio greco e parti risalenti all’epoca medievale, costruite dai Normanni e così lasciate fino ai giorni attuali. La sua struttura interna è composta in diverse navate e cappelle, le quali hanno uno stile classico e decorato, tipico del barocco anch’esso. Di grande significato religioso, custodisce statue, reliquie e spoglie di santi, martiri e nobili siracusani. Il tempio di Apollo è uno dei più importanti monumenti di Ortigia ed è certamente il più antico tempio dorico dell’Occidente greco. Ad Ortigia è presente anche la Fonte Aretusa: uno specchio d’acqua nell’isola di Ortigia, sviluppatasi da uno dei tanti sfoghi della falda freatica che si trova nel siracusano, la falda che alimenta anche il fiume Ciane nel lato opposto del porto.
LUOGO | Siracusa | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Alto |

2. Teatro Greco e Orecchio di Dionisio
Il Parco archeologico della Neapolis è un’area naturale colma di reperti archeologici appartenenti a più epoche della storia siracusana. Per la quantità e la rilevanza dei suoi monumenti è considerata una delle zone archeologiche più importanti della Sicilia, nonché tra le più vaste del Mediterraneo. Al suo interno è presente il Teatro greco di Siracusa, dove in epoca greca vi vennero rappresentate grandi tragedie e commedie. Ancor oggi al Teatro greco si rivivono i fasti del passato, portando in scena le tragedie greche nel periodo primavera-estate. Sotto il Teatro greco di Siracusa si trova l’Orecchio di Dionisio, o Orecchio di Dionigi, una grotta artificiale nell’antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Secondo la tradizione il tiranno Dionisio fece scavare la grotta dove rinchiudeva i prigionieri e, appostandosi all’interno di una cavità superiore, ascoltava i loro discorsi. Grazie alla sua forma, l’Orecchio di Dionisio possiede caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a sedici volte.
LUOGO | Siracusa | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | medio |

3. Riserva Naturale Cavagrande del Cassibile
La riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile è un’area naturale protetta situata nei comuni di Avola, Noto e Siracusa. La Riserva è caratterizzata dal corso del fiume Cassibile e ospita diverse ricchezze sia dal punto di vista naturalistico-paesaggistico sia sotto il profilo archeologico ed antropologico, visto che tutta la zona è stata abitata nel corso dei millenni e ne sono rimaste notevoli testimonianze in tombe e reperti. Ciò che rende spettacolari le cave a causa dello scorrimento dei corsi d’acqua, è la morfologia del grande canyon di Cava Grande del Cassibile, il Kakyparis dei greci. Nel fondovalle si è formato un sistema di piccole cascate e laghetti, fonte di refrigerio estivo per i suoi numerosissimi frequentatori, al quale si accede per un’antica e suggestiva scala nota come La Scala Cruci. Nel versante sud si trova un complesso sistema di abitazioni scavate nella roccia, disposte una accanto all’altra su sei diversi livelli paralleli, collegati tra loro da un sistema di cunicoli e gallerie chiamato dieri di Cavagrande.
LUOGO | Avola | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Basso |

4. Noto la Capitale del Barocco
Noto occupa oltre un quarto della Provincia di Siracusa ed è il più grande comune della Sicilia, nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, insieme con le altre città tardo-barocche del Val di Noto. E’ situata nella parte sud-ovest della provincia ai piedi dei monti Iblei. La sua costa, fra Avola e Pachino, dà il nome all’omonimo golfo. Le vie della città sono intervallate da scenografiche piazze e imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli. Gli architetti che lavorarono a Noto si impegnarono nella realizzazione di architetture elaborate, con l’impiego di facciate concave, convesse o addirittura curvilinee. Il barocco di Noto pervade l’intera città: gli elementi barocchi non sono isolati all’interno di un contesto urbano caratterizzato da diversi stili, ma sono collegati tra di loro in modo da realizzare quella che è stata definita la “perfetta città barocca”. La Basilica Cattedrale di San Nicolò: inserita nella lista mondiale dei Beni dell’Umanità dell’UNESCO è il risultato finale di un percorso di ricostruzione sette/ottocentesco a cui hanno partecipato attivamente i tre maggiori esponenti del barocco netino. L’interno della chiesa ha un impianto a croce latina ed è suddiviso in tre navate. Fra le opere di rilievo è possibile ammirare una copia dello Spasimo di Sicilia, una scultura marmorea raffigurante San Michele Arcangelo, un bassorilievo della Madonna delle Grazie, proveniente da Noto Antica. La cappella di fondo della navata destra custodisce la preziosa arca cinquecentesca in legno rivestito in lamina d’argento, finemente lavorata a sbalzo e cesello, contenente le spoglie del Santo Patrono della città e della Diocesi di Noto, visibile solamente in occasione delle festività dedicate al santo nei mesi di febbraio e agosto. Altro luogo di interesse è il Palazzo Nicolaci di Villadorata: sito in via Corrado Nicolaci, dove si svolge ogni anno l’Infiorata. La sua facciata, in stile barocco, è caratterizzata da un ampio portale fiancheggiato da due grandi colonne ioniche e sormontato da un balcone, nonché da sei balconi più piccoli, sorretti da mensoloni scolpiti uno in modo diverso dall’altro, con le sembianze di leoni, bambini, centauri, cavalli alati, chimere e sirene. L’ infiorata si svolge ogni terza domenica di maggio in via Nicolaci, che viene ricoperta da un tappeto di fiori diviso in riquadri raffiguranti disegni (che cambiano di tematica ogni anno).
LUOGO | Noto | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Alto |

5. Marzamemi
Marzamemi è una frazione del comune di Pachino, il borgo è nato attorno all’approdo, poi divenuto porto da pesca, e si è sviluppato grazie a quest’ultima attività, molto praticata ancor oggi, dotandosi anche di una tonnara, tra le più importanti della Sicilia. La tonnara di Marzamemi risale al tempo della dominazione spagnola in Sicilia e mediamente pescava circa 2000 tonni all’anno. Il nucleo della tonnara è costituito dalla piazza Regina Margherita e dal palazzo padronale, il palazzo è in pietra arenaria e sul portale è raffigurato lo stemma della famiglia Nicolaci. Nella piazza si trova la chiesetta vecchia della tonnara, costruita in pietra arenaria, con una facciata semplice ma elegante, dove svettano da una parte un piccolo campanile e dall’altro un arco. Ancora visibili il cortile arabo e le casuzze dei pescatori che attorniano piazza Regina Margherita, tra cui la casa del forno e la casa del razionale.
LUOGO | Pachino | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Alto |

6. Riserva di Vendicari
La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari è un’area naturale protetta sita tra Noto e Marzamemi. Particolarmente importante per la presenza di pantani che fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli. All’interno della Riserva vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici che testimoniano la vita dell’uomo in questi luoghi sin dall’epoca greca. È possibile trovare infatti le tracce di vasche-deposito di un antico stabilimento per la lavorazione del pesce di età ellenistica, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli. La Torre Sveva testimonia l’interesse strategico dell’area per la difesa della costa. Poco lontano vi è la tonnara di Vendicari, un edificio in disfacimento che conserva ancora in buone condizioni la ciminiera, oltre a vari stabilimenti e alle case dei pescatori! Le saline di Vendicari ebbero importanza economica per lungo tempo, certamente a supporto della tonnara per la conservazione del pesce. I primi impianti risalgono al XV secolo e, a tutt’oggi, ne restano vestigia sul Pantano Grande. Numerose sono le specie di uccelli che sostano a Vendicari, il mese di dicembre rappresenta il migliore periodo per l’osservazione degli uccelli (birdwatching).
LUOGO | Noto | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Basso |

7. L’Area Marina protetta del Plemmirio
L’area marina protetta Plemmirio è un’area marina protetta che si trova sulla costa orientale di Siracusa ed è stata istituita nel 2004. Si sviluppa su un perimetro lungo la parte orientale della Penisola della Maddalena, con una superficie di 2.429 ettari di mare protetto. La sua punta estrema è nel capo Murro di Porco, bagnato dal golfo di Noto. Il territorio è di grande rilevanza dal punto di vista della flora e della fauna, ma anche da un punto di vista storico. Crocevia per il passaggio delle navi e dei bastimenti di Cartaginesi, Romani e Greci, l’area del Plemmirio ospita nei fondali diversi colli d’anfora e reperti di varie epoche, compresi quelli dell’ultima guerra mondiale, tra questi è stato scoperto lungo le acque della riserva il relitto di un bombardiere inglese Vickers Wellington della seconda guerra mondiale a 36 metri di profondità. L’aereo venne abbattuto alle 2 del mattino del 9 luglio 1943 durante l’operazione Husky.
LUOGO | Siracusa | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Basso |

8. Portopalo di Capo Passero e Isola delle Correnti
Portopalo di Capo Passero è il comune più a sud dell’isola siciliana. Del suo territorio fanno parte l’isola di Capo Passero, a poche decine di metri dalla terraferma, e l’isola delle Correnti. La prima era un tempo una penisola, mentre la seconda tuttora lo diventa durante la bassa marea. Portopalo è bagnata dai due mari che qui hanno il loro punto di incontro: lo Ionio e il Mare di Sicilia. Sullo Ionio sorgeva un tempo il piccolo porto dove sono ancora presenti, anche se ormai quasi cadenti, le casette dei pescatori. Sull’isola di Capo Passero è presente il cosiddetto Forte di Capo Passero, voluto dal viceré di Sicilia Marcantonio Colonna. Sull’isola delle Correnti si erge un faro, dove decenni fa alloggiava il farista con la sua famiglia, di forma rettangolare, con davanti un ampio piazzale.
LUOGO | Portopalo | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Medio |

9. Riserva naturale di Grotta Monello
La riserva naturale integrale Grotta Monello è un’area naturale protetta situata nel territorio comunale di Siracusa e si trova nel settore orientale dell’altopiano ibleo. La riserva è stata istituita con l’obiettivo di tutelare l’eccezionale sviluppo di stalattiti e stalagmiti e la ricca fauna cavernicola identificata all’interno della grotta Monello. La Grotta Monello venne scoperta e parzialmente esplorata per la prima volta nell’autunno del 1948 da Lucio Vizzini. Durante una casuale visita a un frantoio del siracusano, aveva appreso da Sebastiano Monello (il proprietario del terreno circostante) di un inspiegabile soffio d’aria passante tra le pietre del suo oliveto. Improvvisatisi speleologi i due si calarono con una fune in una sassosa fessura tra gli ulivi, ed esplorarono una parte di un complicato sistema di bellissime grotte di cui portarono alla luce frammenti cretacei di grande interesse preistorico. L’interesse suscitato portò in seguito all’organizzazione di un’esplorazione scientifica. La fauna cavernicola è caratterizzata dalla presenza di pipistrelli segnalati nella grotta a piccoli gruppi. Entro il perimetro della Riserva ricade anche parte della Grotta del Conzo, i diversi ambienti speleologici di questa grotta restituirono diversi reperti di notevole interesse archeologico costituiti da vasi, cocci, prodotti litici e conchiglie.
LUOGO | Siracusa | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Basso |

10. Riserva Naturale di Fiume Ciane e Saline di Siracusa
La Riserva naturale orientata Fiume Ciane e Saline di Siracusa è un’area naturale protetta istituita dalla Regione Sicilia che comprende il corso del fiume Ciane e la zona umida delle Saline alla periferia sud della città di Siracusa. La riserva è orientata alla salvaguardia del papiro lungo il corso del fiume Ciane ed alla conservazione dell’ambiente delle “Saline”. Il nome Ciane deriva dal greco e richiama il colore particolare delle acque e del papiro di queste zone. Una delle caratteristiche principali che contraddistingue l’odierna città di Siracusa è la presenza nelle sue acque salmastre della pianta di papiro egiziano, così chiamata perché deve la sua fama all’uso davvero variegato che ne fece l’antico Egitto: nota a livello mondiale per aver rappresentato il primo mezzo di supporto per la scrittura occidentale, traendo dalla pianta i fogli di papiro. Se pur provato scientificamente che il papiro di Siracusa e quello dell’Egitto appartengano al medesimo ceppo naturale, rimane molto incerta la sua comparsa nel territorio: vi è chi sostiene che il papiro siracusano sia autoctono dell’isola, e chi sostiene invece che sia stato importato dall’Egitto. Le saline situate a ridosso della città, comprendono un ambiente palustre, pianeggiante, talora a livello leggermente inferiore rispetto a quello del mare, ideale per l’attività estrattiva del sale. Le saline costituirono dal Seicento una risorsa economica di sicuro interesse, restarono in attività fino agli anni ottanta e furono in seguito abbandonate per la crisi del settore. Attualmente vi giungono due volte l’anno gli uccelli migratori per rifocillarsi e sostare. All’interno della riserva è presente un sentiero ciclopedonale ad anello di circa 12 km.
LUOGO | Siracusa | |
DIFFICOLTA’ | ||
TURISMO | Basso |

Porta la Sicilia a casa tua!
SCOPRI LA NOSTRA SELEZIONE DI ECCELLENZE!