La Patata di Montagna dei Nebrodi è un presidio Slow Food

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La Patata di Montagna dei Nebrodi

La Sicilia vanta un nuovo presidio Slow Food, si tratta della Patata dei Monti Nebrodi coltivata a Floresta, Ucria e Raccuja comuni della provincia di Messina! Slow Food, celebre associazione no profit impegnata da anni a ridare valore al cibo, ha assegnato il presidio alla Patata dei Nebrodi al fine di salvaguardare e promuovere questo prodotto e il suo territorio di coltivazione. Con questo riconoscimento, il territorio dei Nebrodi, sale a quota sei presidi considerando la pasta reale di Tortorici, i fagioli di Carrazzo, la provola, l’oliva minuta e il suino nero!

Le patate dei Nebrodi tutelate dal nuovo Presidio sono ben tre: una è a pasta gialla con buccia rosa, un’altra è a pasta gialla con buccia gialla, la terza è a pasta e buccia completamente bianche. Si tratta di tre varietà locali, che i contadini dei Nebrodi coltivano di generazione in generazione fin dall’Ottocento. La prima testimonianza scritta su queste varietà risale al 1914, e si trova in un estratto dell’annuario di Sicilia “la trinagria”.

Le patate di montagna si coltivano in aree limitate all’interno del Parco Naturale dei Nebrodi, a quote che vanno dai 700 ai 1300 metri di altitudine, la semina avviene a Maggio e la raccolta a fine estate nel mese di Settembre. I dodici produttori locali che aderiscono al presidio spiegano che queste patate fino a una trentina di anni fa erano molto diffuse, mentre negli ultimi anni sono state conservate soprattutto negli orti di famiglia e nelle piccole aziende agricole.

“Il riconoscimento ottenuto dalle patate di montagna dei Nebrodi dà il giusto risalto a un prodotto che è un vero e proprio presidio per una terra che soffre lo spopolamento” afferma Giuseppe Mormino, referente Slow Food del presidio e membro della Comunità Slow Food Terra Madre Nebrodi.

La patata con la buccia rosa, con la cottura rimane integra e quindi si presta a essere fritta, cotta al forno e in padella. La patata la buccia gialla ha sapore essendo più morbida, è ideale per arricchire minestroni, zuppe e frittate. Il biancone è poco compatto, meno adatto a una lunga conservazione e utilizzato anch’esso per minestroni e zuppe.