Il Gattopardo su Netflix: la serie rivelazione ispirata al capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

La Sicilia del 1860, con i suoi palazzi barocchi arroventati dal sole e una nobiltà al tramonto che balla il suo ultimo valzer mentre il mondo intorno a lei cambia per sempre. In questo scenario epico prende vita Il Gattopardo, la nuova serie Netflix tratta dall’omonimo capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Si tratta di una miniserie in 6 episodi (disponibili su Netflix dal marzo 2025) che, oltre 60 anni dopo il celebre film di Luchino Visconti, riporta sullo schermo la storia del Principe di Salina e della sua famiglia.
Le riprese sono durate più di 100 giorni, distribuite su oltre un anno di lavoro considerando pre e post-produzione. Il progetto ha coinvolto circa 5000 comparse utilizzate per le scene di massa (battaglie, feste, folle cittadine) e ben 300 stuntman impegnati nelle sequenze d’azione.
La regia è stata affidata a più mani per gestire un racconto così vasto: il britannico Tom Shankland ha diretto quattro episodi, mentre gli italiani Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti si sono occupati rispettivamente di un episodio ciascuno.
L’atmosfera de Il Gattopardo viene esaltata dalla colonna sonora composta da Paolo Buonvino, che fonde sonorità classiche con tocchi moderni.
L’adattamento Netflix de Il Gattopardo si confronta con il monumentale film del 1963 diretto da Luchino Visconti. Quella pellicola – con protagonisti Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale – vinse la Palma d’Oro a Cannes ed è entrata nella storia del cinema per la sua grandiosità visiva e la finezza della sua narrazione. La serie Netflix, viene affrontata con una sensibilità nuova, più vicina al pubblico contemporaneo, creando una propria identità, approfondendo linee descrittive nuove e adottando uno stile narrativo più moderno, rendendo questo Gattopardo un’opera complementare al film, non un semplice remake.
La Trama
Al centro della trama troviamo Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, patriarca di un’antica casata aristocratica siciliana. Siamo nel 1860, anno dei moti garibaldini: la Sicilia sta per essere annessa al nascente Regno d’Italia, e l’ordine sociale di un tempo vacilla. Il Principe conduce una vita privilegiata, ma avverte che, di fronte ai venti di cambiamento del Risorgimento, il futuro della propria famiglia è in pericolo: l’aristocrazia isolana rischia di perdere potere di fronte alla nuova borghesia in ascesa. Per salvare il casato e assicurare un domani ai suoi figli, il Principe si trova costretto a scendere a compromessi un tempo impensabili. In particolare, organizza un matrimonio strategico tra la giovane e bellissima Angelica Sedara – figlia di Don Calogero Sedara, un facoltoso borghese – e suo nipote Tancredi Falconeri. Questa unione, significa infrangere i sogni della figlia di Don Fabrizio, la dolce Concetta, segretamente innamorata del cugino Tancredi. La storia assume così i toni del dramma familiare: da un lato il Principe, con il peso delle responsabilità sulle spalle, dall’altro i sentimenti contrastanti dei giovani coinvolti in questo matrimonio di convenienza.
I Personaggi
- Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina (interpretato da Kim Rossi Stuart) è il fulcro della storia, simbolo della grande aristocrazia siciliana ottocentesca, un uomo imponente, colto e carismatico, ma dolorosamente consapevole del declino della propria classe sociale: osserva con lucidità l’inesorabile tramonto dell’aristocrazia di fronte alla nuova era inaugurata dall’Unità d’Italia.
- Tancredi Falconeri (interpretato da Saul Nanni) è il giovane e brillante nipote prediletto del Principe di Salina. Bello, scanzonato e astuto, Tancredi incarna alla perfezione il tema del compromesso e dell’adattamento ai tempi nuovi. Un personaggio che affascina perché sospeso tra due mondi: sinceramente affezionato alle sue origini aristocratiche, ma pronto a tradire il passato pur di garantirsi un ruolo da protagonista nel futuro che verrà.
- Concetta Salina (interpretata da Benedetta Porcaroli) è la figlia maggiore del Principe di Salina. Giovane donna dal carattere sensibile ma determinato, rappresenta il lato più malinconico e tragico della vicenda. Sin da ragazza Concetta nutre un amore puro per il cugino Tancredi, tuttavia, la realtà infrange presto queste illusioni. La delusione amorosa di Concetta diventa il simbolo della fine di un’epoca: il suo cuore spezzato dalla scelta di Tancredi rispecchia la sconfitta della nobiltà di fronte al trionfo dei “nuovi tempi”.
- Angelica Sedara (interpretata da Deva Cassel) è figlia di Don Calogero Sedara, il sindaco arricchito di Donnafugata. Il suo fascino fresco e la sua vivacità rompono gli schemi dell’ambiente aristocratico. La giovanissima Deva Cassel – figlia d’arte (sua madre è Monica Bellucci) – presta ad Angelica il volto perfetto di una Sicilia nuova, sensuale e volitiva, capace di incantare chiunque la osservi.
I Luoghi
Una delle grandi protagoniste de Il Gattopardo è senza dubbio la Sicilia, con i suoi paesaggi, le sue architetture e la sua atmosfera unica. Le riprese sono iniziate a Trapani (dove è stato battuto il primo ciak) e hanno toccato diverse città simbolo come Palermo, Catania e Siracusa, oltre ad alcune scene realizzate a Roma e nel nord Italia per esigenze di produzione. Complessivamente sono state coinvolte circa 50 location, tra cui splendidi palazzi storici, ville d’epoca e scorci naturali, per ricreare fedelmente l’opulenza e i contrasti dell’isola nell’Ottocento.
A Palermo, città natale di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la produzione ha scelto alcuni dei suoi palazzi più prestigiosi per ricreare le ambientazioni aristocratiche della famiglia Salina. Tra questi spicca Palazzo Comitini, che nella serie diventa la sontuosa Villa Salina. Anche il centro storico di Palermo fa da cornice a numerose scene all’aperto. In particolare, i celebri Quattro Canti – o Piazza Villena – con le loro imponenti facciate barocche ornate di statue e fontane, si rivelano un set perfetto per catturare l’essenza di una Palermo ottocentesca ancora viva nei suoi scorci più caratteristici.
Il viaggio sulle tracce del Gattopardo prosegue a Bagheria, dove l’elegante Villa Valguarnera, capolavoro architettonico del Settecento immerso in rigogliosi giardini, accoglie alcune delle sequenze più suggestive della serie. Qui, il lusso decadente dell’aristocrazia siciliana si fonde con la natura lussureggiante, creando un’atmosfera carica di malinconia e fascino.
La Sicilia offre inoltre paesaggi naturali spettacolari: i Calanchi di Cannizzola, noti anche come il “deserto dei Calanchi”, si estendono tra i Monti Erei e l’Etna e regalano alla serie scenari mozzafiato. È qui, tra Centuripe e Paternò, che si svolge il viaggio in carrozza della famiglia Salina verso Donnafugata, tra la terra bruciata dal sole e le colline ondulate.
Altre riprese si sono svolte a Catania, nello splendido Palazzo Biscari, uno dei più importanti palazzi nobiliari della città. Con le sue sale affrescate, i decori barocchi e la magnificenza dei suoi interni, il palazzo rappresenta perfettamente l’opulenza di un’aristocrazia al crepuscolo.
Per dare vita al borgo immaginario di Donnafugata – ispirato ai paesi di Palma di Montechiaro e Santa Margherita di Belice, luoghi profondamente legati alla biografia di Tomasi di Lampedusa – la produzione si è spostata nell’incantevole isola di Ortigia, nel cuore di Siracusa. Tra stradine acciottolate e palazzi storici, Ortigia si trasforma in Donnafugata, il rifugio estivo del Principe di Salina e della sua famiglia. Spicca in particolare il magnifico Palazzo Beneventano del Bosco, situato in Piazza Duomo, un tempo sede del Senato cittadino e oggi splendido esempio di barocco siciliano. Accanto, troviamo la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, dedicata alla patrona di Siracusa e ricostruita dopo il terremoto del 1693: il suo bianco candore e le decorazioni raffinate diventano il perfetto sfondo di molte scene cariche di suggestione.








